| A mio padre
 
 
 L'ho cercato su tutte le guide,sulle pagine gialle,
  via 
      Internet
 via cellulare
 ma sembra che non esista
 lassù nel 
      cielo
 un telefono a cui ti possa chiamare.
 E ritorno cosi' 
      all'antico
 al vecchio modo di comunicare
 sussurrando 
      preghiere
 che alle parole devo affidare.
 
 Com'è difficile 
      raggiungerti
 quando l'ostacolo più duro da scavalcare
 è quello del 
      mio cuore
 che non ti riesce a parlare.
 Un muro glielo impedisce
 il muro che ho costruito per tenerti fuori dal mio mondo
 il muro 
      della mia vergogna
 il mio rammarico più profondo
 
 Vorrei poter 
      tornare indietro
 per poterti abbracciare
 vorrei dirti in un 
      momento
 quello che non t’ho detto in vent’anni
 vorrei farti tornare 
      per fare in un momento quello che in vent’anni
 con te
 non ho 
      voluto fare
 
 Ma le mie gambe sono pietre
 che le mie mani non 
      riescono a lanciare
 e le mie mani sono foglie
 che le mie parole 
      agitano
 ma non riescono a far volare
 e le mie parole
 oggi
 sono 
      urla di dolore
 che non riesco a far uscire
 oltre quel muro che è il 
      mio cuore:
 è anche quel mio silenzio che ti ha fatto morire
 è 
      questo tuo silenzio che ora mi fa 
soffrire
 
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