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Poesie


Spoon river de noantri


 

Quando torno al mio paese

C’è un posto in cui posso sempre andare

Dove nessuno ha pretese

E tutti mi stanno a guardare

Sono tutti quanti lì

In quel quadrato consacrato

Volti muti e sorridenti

Che fanno parte del mio passato

 

Bruno è proprio appena entrato

Tutto bello elegante   

A 16 anni il fiume se l’è portato

Per restituirlo dopo un po’ alla sua gente

E suo padre gli sta vicino

Le spalle ricurve ma gli occhi fermi

Prima di riabbracciare il suo bambino

Il Padreterno l’ha fatto penare 26 inverni

 

Son sette le primavere

Ed è difficile pensare

Che a quell’età già si possa avere

Una tomba su cui per te vengono a pregare

Ma questa è la storia di Antonella

Della sua statua sempre piccolina

Del suo viso da monella

Il suo cuore se ne è andato lasciandola bambina

 

E Maurizio è lì davanti

Una foto un  po’ sfuocata

Un sorriso senza denti

Su una faccia delicata

Ma io ti ricordo così

Sempre allegro amico mio

E mi immagino che da quando sei arrivato lì

Sia un po’ più allegro anche il buon Dio.

 

Il mio maestro è proprio là

Attaccato al muro di cinta

In prima elementare ci ha accolto

Per portarci fino in quinta

E tra un dettato e una lettura

Tra lezioni di storia e geografia

Ci faceva impazzire

Con i suoi trucchi di magia

E mi vedo che ci prova a farli

Con la nera signora quando se  lo porta via

 

Ogni paese ha una sua storia

E chi l’ha saputa raccontare

Romeo è proprio là in alto

Pronto a farsi ascoltare

Quanti ricordi  legano insieme

La sua famiglia alla mia

Riempivamo il “Casermone”

Con la nostra allegria

 

Manca l’ultimo passaggio

Quello che non vorrei mai fare

Ma lì ci sono le mie radici

La pianta che mi ha fatto germogliare

E’ venuto da un’isola lontana

Da un paese di montagna

A ritirarsi per amore

In questo angolo di campagna

Ecco adesso sono qui

Ai piedi della sua ultima dimora

Un po’ più vecchio un po’ più ingrassato

Ma con lo stesso senso di colpa di allora

Non riesco ancora a liberare

Tutta l’angoscia che ho dentro

Perché a quel terrone non ho mai detto

Che gli devo tutto quanto

 

Siete tutti quanti qui

Sempre muti e sorridenti

Oramai lo sapete

Mi mancate tutti quanti

 

 

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