Reggio Calabria è una
città che io ho vissuto e vivendola la raccontavo così
In questo posto, dove
neanche le favole esistono (streghe, fate, folletti, draghi e lupi sono
tutti scappati), ci pensa la realtà a dare un tocco di “poetico” a quanto
scrivo.
La via (nel senso di strada)
in questione è a senso unico, generalmente con auto parcheggiate a destra e
sinistra che permettono il solo transito di un veicolo al centro, e sulla
stessa via affacciano un Liceo Scientifico ed una scuola media, uno di
fronte all’altra: c'è da immaginarsi il casino all’orario di uscita degli
studenti.
Orbene. Quando manca il mio
capo, e cioè il numero 1, lo sostituisco io, che sono il numero 2. Un
giorno, mentre facevo le funzioni del numero 1 arriva una busta indirizzata
al comandante, contenente la fotocopia di un verbale di contravvenzione al
Codice della Strada (sosta in doppia fila) e la fotocopia del relativo
bollettino pagato. Pensavo che volessero segnalare l’avvenuto pagamento di
una multa quando dalla busta esce una lettera olografa indirizzata al
“Signor Colonnello”. Non ve la riscrivo tutta ma spero di riuscire a
farvene cogliere il contenuto. In poche parole diceva così:
“Signor Colonnello,
sono Tizia e Caia, ho il titolo di studio di laureata, sono di buona
famiglia e – come dimostrato dal bollettino di pagamento – pago le multe. Ho
sempre rispettato l’Arma dei Carabinieri, ma non mi sarei mai aspettata di
essere trattata come sono stata trattata quando i suoi Carabinieri mi hanno
poi multata. Ero appena arrivata in via XYZ quando, vedendo una mia amica,
mi sono fermata per salutarla. E’ vero che ero parcheggiata in seconda fila,
ma le altre auto avevano lo spazio per transitare. Erano solo pochi minuti
che stavo parlando con questa amica quando mi si avvicina una macchina i cui
occupanti, qualificatisi come Carabinieri, mi hanno chiesto di spostarmi.
Io, da persona civile, ho detto loro educatamente che ero arrivata da pochi
minuti e che mi sarei spostata non appena avessi finito di parlare con la
mia amica che non vedevo da tanto tempo. A questo punto, il signore seduto
al lato passeggero mi chiedeva con aria canzonatoria:” Vuole che le porti
anche il caffè?”. Signor Colonnello, mi hanno fatto la multa e io l’ho
pagata, ma ritengo che un cittadino per bene non meriti di essere trattato
in tale modo. Questo mi dispiace soprattutto perché avevo molta stima per
l’Arma dei Carabinieri.”
Ditemi un po’ voi, ma come
posso fare? Ho cercato di s-cervellarmi, ma poi ho capito: la signora era
incazzata perché invece del caffè voleva che i Carabinieri le portassero il
cappuccino!!!